Per il momento mi trovo ancora in quarantena, ma ora sto molto meglio rispetto allo scorso venerdì, quando ci eravamo viste per il nostro Happy Friday workout.
Sono state delle giornate davvero particolari e so che molte di voi, che si trovano o che sono state nella mia stessa situazione, mi potranno capire. Sono felice e vi ringrazio per avermi tenuto compagnia durante tutti i pomeriggi di questa settimana con il nostro apericena in diretta in Community Facebook. Anche questa sera, alle 18:00, vi aspetto per concludere insieme questa rubrica e per salutarvi prima dell’arrivo del nuovo anno.
Devo dirvi la verità, essere stata costretta a fermarmi per un po’ ha avuto anche dei lati positivi. Da una parte mi ha fatto del bene.
La settimana scorsa mi sembrava di essere diventata una trottola.
Stavo tornando, di nuovo, a percepire una certa ansia fin dalle prime ore del mattino. Anche se arrivavo a casa la sera tardi ed ero stanca, il giorno seguente, nonostante avessi difficoltà a svegliarmi, non riuscivo a rallentare il mio ritmo.
I miei movimenti erano veloci e disorganizzati, anche semplicemente nel prepararmi un caffè. In casa non aprivo mai la finestra per sentire l’aria fresca sul viso e, fino a che non arrivava la signora delle pulizie a mettere ordine, c’era sempre del casino.
Nonostante non mi trovassi più alle Canarie, mi alzavo e avevo comunque quella strana sensazione di essere già in ritardo rispetto al resto del mondo.
Portavo avanti le mie giornate con fretta, e perché?
Prima di pensare innanzitutto a me, quel maledetto pilota automatico, innescato dentro la mia testa, mi faceva mettere il focus a tutto ciò che avrei dovuto fare per gli altri e a quello che gli altri si aspettavano da me.
Ero ancora intrappolata in un loop che tante volte in passato mi aveva incastrata.
Spesso noi siamo consapevoli che stiamo facendo troppe cose o stiamo procedendo ad un ritmo troppo elevato, ma nonostante ciò non riusciamo a fermarci. Facciamo fatica a dire di no agli altri, ai nostri impegni o più banalmente a delle cene fuori.
Invece, in realtà, abbiamo bisogno semplicemente di rallentare e di riorganizzare un po’ le cose in base alle nostre energie.
È assurdo. A volte ci servono proprio queste situazioni estreme – come la quarantena – per rendercene conto. Non è così?
Imposizioni esterne come questa ci costringono a togliere quel piede che troppo spesso teniamo fisso sull’acceleratore. Ci troviamo così a rallentare e, allo stesso tempo, abbiamo la possibilità di concentrarci sulle cose che ci fanno stare bene veramente.
Mi sono presa questi giorni per riflettere di nuovo sui miei ritmi e su come ho voglia di affrontare le mie giornate. Ammetto che in questa quarantena non sono mancate le difficoltà, ma non è solo questione di essere forti, di avere o meno l’atteggiamento giusto.
Quello che fa la differenza è conoscere le circostanze e le situazioni che ci fanno sentire meglio, indipendentemente da quello che stiamo vivendo.
Nel mio caso, anche se non posso uscire dal mio appartamento o incontrare i miei cari durante questi giorni di feste, so che svegliarmi presto, lavorare, allenarmi, mangiare bene, avere la casa in ordine e comunicare con voi mi fa stare bene. Mi da una spinta per affrontare in maniera positiva la giornata, con più energia.
E voi avete mai pensato a quali sono quelle circostanze che vi permettono di vivere meglio?
Credo che questo sia un mezzo utilissimo per portare valore e serenità nella nostra vita.
Per lavorare bene, per stare bene, abbiamo bisogno di costruirci le circostanze ideali per noi.
Se non pensiamo a questo, continueremo a vivere secondo le circostanze che ci capitano e non secondo quelle che noi scegliamo. Questo alla lunga non ci fa scorgere il nostro reale potenziale, ma ci fa accontentare passivamente di ciò che accade.
Quando invece siamo consapevoli di ciò che è più giusto per noi, che ci fa stare bene, riusciremo ad essere più motivate nel nostro percorso.
Basta poco per adattarsi a dei nuovi ritmi, che alla fine si trasformano in normalità.
Basta poco per perderci, per abituarci a viaggiare ad una velocità troppo elevata, che alla lunga diventa sempre meno positiva per noi e per il nostro benessere. Quando siamo stanche, non solo non riusciamo a prenderci cura di noi, ma siamo anche delle persone diverse nel nostro modo di relazionarci.
Non dobbiamo aver paura di mettere in discussione quello che stiamo facendo. Impariamo a farci sempre delle domande, durante tutto il nostro percorso.
Ad Maiora,
Selly
31 Dicembre 2021