Sono le 7.30 di mattina.
L’isola comincia a svegliarsi.
La luna è ancora alta, piena e meravigliosa sopra l’oceano.
Vado al mio solito bar a scrivere.
Quando c’è Evelin dietro al bancone sono felice perché oltre a sapere fare un discreto cappuccino, mi accoglie sempre con il suo sorriso e la sua energia contagiosa.
Le persone hanno il potere di accendere il nostro lato più bello, hanno il potere di stimolarti o di spegnerti e deluderti.
Osservando questo meccanismo mi rendo sempre più conto di quanto siamo importanti e fondamentali nelle nostre relazioni.
Spesso abbiamo la pretesa che siano gli altri a doverci sorprendere, capire e dimostrare qualcosa per colmare le nostre insicurezze, ma quando questo non si trova rimaniamo delusi e sempre più convinti che non esista.
Rimaniamo incastrati nelle nostre convinzioni limitanti che ci fanno chiudere ancora di più invece che alimentare la nostra voglia di scoperta e di vita.
In fondo, come ci si può impegnare e dedicare alla ricerca di qualcosa che si pensa non possa esistere?
Domani partirò per l’Italia.
Ho un po’ di paura a tornare, perchè qui è un piccolo paradiso in cui non sembra neanche esserci una pandemia in corso, però ho bisogno di vedere Diego e ricevere un po’ di amore, di cui anche io ho bisogno.
Questo mese e mezzo è stato particolare.
Da una parte è stato prezioso perché sto finalmente trovando e capendo il modo giusto per esprimermi nel mio lavoro.
Era da tempo che sentivo il bisogno di cambiare qualcosa e come sempre, provarci, buttarsi nella pratica e dentro al flusso del fare senza restare solo a teorizzare e lamentarsi resta la cosa più giusta che si possa fare.
Non possiamo conoscerci senza metterci in gioco veramente.
Non possiamo pretendere che le cose funzionino sempre perché tutto cambia e cambiamo anche noi.
Imparare ad amarsi e ascoltarsi significa anche scegliere di non lamentarsi e subire le cose senza far nulla.
Se c’è una cosa che sto imparando è che si può sempre fare qualcosa per migliorare ciò per cui ci si lamenta, ma per farlo occorre intervenire praticamente sui nostri pensieri, sulle nostre azioni e quindi sulla nostra vita.
Non si può migliorare facendo sempre le stesse cose.
Non si può pensare che qualcosa di speciale accada se non siamo noi ad impegnarci nel farlo accadere.
Non occorre aspettare il momento giusto.
Non siamo qui a cercare la perfezione, siamo qui per cercare di essere sereni e le nostre scelte di ogni giorno segnano il nostro carattere e determinano la nostra vita.
Che ci piaccia o meno, che ci faccia paura oppure no è così.
Forse possiamo partire credendo di potercela fare.
Nel credere che meritiamo di più.
Abbiamo bisogno di più speranza e di più coraggio.
Abbiamo bisogno di non mollare quando ci sentiamo perse.
Di non sentirci sbagliate, ma solo incomplete.
Per qualcuno potrà anche significare aver perso, ma per me significa solo essere ancora curiose, alla ricerca di un altro pezzo di noi.
Ciao isola, ci vediamo tra qualche settimana.
Vado continuamente alla ricerca di altri pezzi di me, non mi arrendo.
AD MAIORA, Selly
04 Dicembre 2020