Quanto ci sentiamo influenzate dal mondo esterno? Siamo cresciute con regole non scritte, dove il nostro ambiente e le persone che ci stanno accanto sembrano aver già deciso per noi ciò che è giusto e ciò che non lo è.
Pensateci: quante cose facciamo perchè dobbiamo farle, senza mai fermarci davvero a comprendere se questo è ciò che vogliamo. Conviviamo con regole ed imposizioni che sembrano non prendere in considerazione le nostre vere attitudini. Dovresti fare questo. Dovresti vivere così.
Iniziamo percorsi di studi totalmente diversi dai nostri più intimi sogni … “perchè i miei hanno uno studio” … “perchè i miei desideravano tanto una figlia avvocato”.
Oppure al contrario studiamo ciò che amiamo, finiamo l’università e ci abbattiamo “perché non troverò mai il lavoro dei miei sogni” “non avrò modo di far vedere quanto valgo rimanendo ferma in un posto di lavoro che non mi valorizza”. Quanto pericoloso è tutto questo?
Ogni giorno fronteggio insieme alle ragazze di SGProgram queste situazioni, trovandomi davanti a vere e proprie crisi esistenziali.
Ormai sapete che amo raccontarvi parti di me per farvi comprendere come sono arrivata a temprare il mio carattere e la mia motivazione.
Sono sempre stata una ragazza determinata, quello che decidevo di ottenere me lo andavo a prendere. Nello sport come a scuola. Ora mi chiedete: “come hai fatto ad arrivare qui, lavorando per ciò che hai sempre sognato?”. Volete sapere la mia risposta? Ho lavorato duro, ogni giorno. Non ho voluto tutto subito, ma non mi sono mai accontenta. Oggi si fa troppo in fretta a bruciare le tappe, a voler tutto subito.
Io ho iniziato a 14 anni negli spogliatoi della piscina comunale nella quale nuotavo, con un primo mini lavoretto, aiutando le bimbe a cambiarsi prima dei corsi. A 17 anni facevo la bagnina, a 18 l’istruttrice di sala. Cambiavo lavoro, cambiavo approccio. Mi evolvevo e prendevo ispirazione, ricercando sempre di innovarmi. Ecco la chiave. Ricercare sempre qualcosa di nuovo, distinguendosi dagli altri.
Ma in tutto questo secondo voi i miei genitori erano felici? Ovviamente no. Ero una partita iva in un mondo di coetanei che iniziavano ad ottenere i primi contratti fissi. Mi sono fatta influenzare? Si tantissimo. Ho sofferto molto, ma sapevo che ciò che stavo facendo era giusto per me. Così ho perseverato ed insistito portando sempre avanti la mia idea. Lavoravo tanto e le cose iniziavano a girare molto bene. Secondo voi i miei genitori erano felici? No!! In un mondo di coetanei che comprano casa, io ero sempre in giro e sempre in affitto. Mi sono fatta influenzare? Si, ancora più di prima ma… sapevo che era giusto così e quindi a testa bassa sono andata avanti anche questa volta.
Questo non fa di me una persona speciale, ma fa di me una persona determinata con obiettivi chiari in testa. Perché vedete sta tutto qui il fulcro del discorso. Se conoscete ciò che volete, o se sentite nel profondo del vostro cuore che alcune scelte non sono giuste per voi: beh ragazze mie ribelliamoci. Senza se e senza ma. Lasciamo andare le cose che non sono per noi e prendiamo decisioni vere e ragionate. Lasciamo andare i dovresti. Quanta differenza c’è tra piegarsi alle necessità della vita e accettare ciecamente di vivere la vita sulla base di regole prestabilite. Una delle chiavi per essere straordinari è sapere quali regole seguire e quali infrangere.
11 Maggio 2018