Quante volte abbiamo sentito la parola influencer negli ultimi anni? Così tante che ora ci ritroviamo a categorizzare e farci categorizzare in una parola il cui significato è stato trasformato in maniera dispregiativa. Influencer è colui che influenza qualcuno e grazie ai social è diventato un vero e proprio lavoro. Troppe volte però ho sentito critiche sterili su persone che hanno creato il proprio business grazie allo sviluppo del proprio personal branding, ma come sempre mi sono chiesta il motivo e credo di aver trovato la mia personale risposta.
Agli albori di questo lavoro, quando quelle che oggi sono le fashion/travel blogger più famose erano ai loro inizi, vi era un’estrema curiosità di questo mondo, soprattutto se non facevi parte di una certa classe sociale. Tutto ti sembrava super patinato e nessuno escluso era attratto o incuriosito. I brand ne hanno visto una grande opportunità di business e sono iniziate così le collaborazioni alle quali siamo abituati ora. Grazie ad Instagram potenzialmente tutti siamo in grado di aprire un proprio profilo e iniziare la propria strada, ma con il tempo si è sviluppata un’energia negativa attorno a questo mondo: attraverso scatti patinati si mostra una vita irreale, totalmente perfetta, che ha distaccato ancora di più la gente comune. Viaggi in hotel a 5 stelle, vestiti di alta moda, capelli e trucco impeccabile quasi fosse la loro quotidianità vera e propria. Questo per me non è influenzare però. Questo è mostrare un mondo lontano, non per tutti raggiungibile. Cosa fa la differenza davvero? Che cosa stai comunicando? Perchè lo fai? Ecco che qui si arriva all’inghippo. Chi lo fa per un puro fine economico, senza mettere qualcosa di umano, di personale, finisce per essere un personaggio fine a se stesso, senza molto da dire.
Sapete che il mondo dei social mi ha sempre appassionata, ho osservato e sperimentato tanto i diversi canali prima di scegliere il mio. Ho sbagliato e corretto il tiro così tante volte che non le conto nemmeno più, ma sapevo che era quello che volevo fare: dar voce ai miei pensieri e farli conoscere. Come? Semplicemente mostrando me stessa, nel bene e nel male. Così ho reinventato la mia figura professionale attraverso i social, creando un progetto che mi ha permesso di lasciare il mio vecchio lavoro concentrandomi solo su SGProgram. Ogni giorno ho preso e prendo spunto da persone che stimo e che mi donano nuovi spunti e nuove idee, soprattutto nel mondo digitale, e scelgo accuratamente chi seguire.
Ma ora lasciamo per un momento il mondo la fuori e pensiamo a quanto noi stesse nel nostro piccolo possiamo fare la differenza. Vi ho parlato spesso della mia missione, in ogni ambito della mia vita, dall’amicizia al lavoro: lasciare il segno. Per me è fondamentale e imprescindibile in ogni momento della mia giornata. Possiamo influenzare e farci influenzare positivamente dai nostri amici, famigliari e colleghi, ma dobbiamo metterci nella condizione giusta di ascolto ed energia.
Ogni mese a Las Palmas incontro un mio carissimo amico, ci vediamo poco, ma quando lo facciamo con la scusa del caffè finiamo per parlare e confrontarci per ore su ciò che ci sta accadendo. Perchè? Perchè ci trasmettiamo belle energie, influenzandoci positivamente anche se le nostre vite sono totalmente diverse.
È questo che io voglio fare, che sento parte di me: io voglio influenzare non facendo vedere la mia vita per quello che può sembrare, comunicando perfezione e positività a tutti i costi. Io voglio parlarvi di come possiamo cambiare la nostra vita senza necessariamente stravolgere tutto, ma soltanto modificando il modo che abbiamo di vedere il mondo.
Troppe volte mi sono trovata di fronte a colleghi che “ho tutto io, ho fatto tutto io, come l’ho fatto io non l’ha fatto nessuno. Io sono io e voi siete solo dietro di me”. Questa squallida lotta al “ce l’ho più duro” mi ha spesso buttato giù di morale, soprattutto quando tra le righe leggevo frecciate per me lanciate a mezzo social. Una volta ero concentrata anche io sull’essere inattaccabile, lavorando sulla perfezione, poi mi sono resa conto di quanto deleterio fosse guardare il giardino altrui. Sapete quanto è migliorata la mia vita dopo questa svolta? Potete immaginarlo. Oggi sono fiera del mio percorso, della mia azienda, dei miei passi falsi e dei miei investimenti. Se mi fossi eretta a paladina delle imprenditrici del fitness italiano, oggi non penso che avrei vissuto serenamente i miei sbagli. Oggi io posso dire che anche questi sono parte di me e fanno parte del percorso che dovevo fare.
Attraverso la mia esperienza personale vi parlo quasi tutti i giorni di argomenti a me cari, perchè ci tengo moltissimo a sensibilizzare una comunicazione più umana e sincera. Non ti piace ciò che hai? Muoviti per iniziare a migliorare a piccoli passi. Non ti senti più serena nel tuo corpo? Prenditi cura di lui. Non fai altro che sminuirti? Migliora il tuo autodialogo. Non dobbiamo avere paura delle nostre particolarità e debolezze perchè sono parte di noi. Oggi sono consapevole di essere sempre più ascoltata da voi ragazze, e per quanto io sia fiera di ogni mia followers, sento una grande responsabilità e voglio lavorare sempre meglio per cambiare, nel mio piccolo, le cose. È per questo che voglio impegnarmi ogni giorno di più per raccontarvi i miei passi, i retroscena, il lavoro duro e gli investimenti che ci sono dietro un progetto che come sapete è nato tra i tavolini di un bar con una connessione wifi scroccata e quaderni pieni di sogni.
Come sempre fatemi sapere che ne pensate di queste parole e vi aspetto nella community per parlarne insieme.
AD MAIORA
La vostra COACH SELLY
26 Aprile 2019