Oggi ho in serbo per voi una newsletter dura, nata durante il check di una mia ragazza, ma che ha riportato a galla emozioni del mio passato, che spesso, proprio in queste situazioni, tornano a farmi visita. Parlarne è terapeutico e oggi voglio farlo con voi.
Le ultime due settimane sono state un mix di emozioni pazzesche, da una parte l’entusiasmo e la carica di portare alla luce il lavoro di un anno intero, dall’altra una notizia che ha sconvolto nel profondo la vita di una delle mie più care amiche e di conseguenza anche la mia.
Entrambe siamo l’una il sostegno dell’altra e oggi è davvero difficile scrivere queste righe, ma vogliamo farlo insieme, perché teniamo molto all’argomento che state per leggere. In questi giorni l’altalena di emozioni ed estrema gratitudine ricevute ci hanno messo alla prova, perchè non c’è nulla di più difficile delle contraddizioni umorali alle quali noi donne, per quanto abituate, non sappiamo mai dare una vera spiegazione.
Possiamo davvero avere tutto, ma se il nostro cuore non è sereno, nulla potrà mai esserlo intorno a noi. Quante volte ve l’ho ripetuto?
Così spesso finiamo per crollare proprio mentre qualcuno ti dice “ma come, hai tutto quello che hai sempre desiderato?!”. Vedete queste parole negli ultimi anni sono state un mantra al quale non mi sono mai abituata. Non ho mai tollerato chi guardando sempre e solo in superficie esponeva giudizi, nemmeno mai richiesti. La mia reazione? Ormai è composta e sorridente, ma dentro di me vi confesso con estrema sincerità, qualcosa brucia.
Perchè vi racconto questo? Perchè sapete bene che le mie newsletter, per quanto vorrei prepararle con anticipo, finiscono sempre per essere calde e istintive, dettate dai sentimenti ed emozioni della mia settimana. La mia pagina di diario aperta a voi lettrici. Una pagina da condividere insieme affinché possa in qualche modo rispecchiare parti delle nostre vite, che non smettete mai di dirmi quanto siano simili alle vostre, il più delle volte.
Io con voi ho instaurato un rapporto di estrema sincerità, ed è proprio per questo che ho deciso di parlare di questo momento così contraddittorio della mia vita. A tutte noi capita di fallire e sentirci inadeguate. A tutte. Visualizzate la persona che stimate di più al mondo, quella che vi sembra sempre sorridente e vincente in tutto ciò che fa. Ecco, vi assicuro che anche a lei prima o poi è capitato di vivere una fase in cui niente sembrava girare per il verso giusto. Ma sapete cosa fa davvero la differenza in questi casi? Secondo me avete già la risposta se mi leggete da tempo, non è vero? Ebbene si, perchè ciò che ripeterò senza fine e senza sosta sara sempre: dobbiamo avere la forza di porci le domande giuste.
Quando ci sentiamo imprigionate in una situazione difficile, infatti, finiamo sempre per incolpare gli altri o le circostanze incontrollabili intorno a noi. Andiamo alla ricerca di tutti i motivi esterni che ci fanno sentire infelici: problemi sul lavoro, discussioni in famiglia, imprevisti di ogni genere. Possiamo lamentarci, arrabbiarci, continuare a ripeterci che noi non ci meritavamo tutto questo. E probabilmente è vero. Ma dopo tutte le nostre lamentele, cosa sarà cambiato? Ci intrappoliamo in questi pensieri negativi che non fanno altro che indebolirci. Sfogarsi è giusto, terapeutico e importantissimo, ma non possiamo lasciare che questa sia l’unica strategia da attuare, perchè sarebbe inconcludente. Dobbiamo reagire e ci sono 1000 modi per farlo. Come? Iniziamo a prendere consapevolezza che tutti questi fattori esterni non meritano il nostro tempo e la nostra attenzione. Decidendo di lasciarceli alle spalle, possiamo focalizzarci su una sola domanda: “Ok, le circostanze sono queste. Da questo momento, cosa posso fare per cambiarle?”.
L’importanza delle domande scomode torna spessissimo, non per ripetizione, ma perchè è un vero e proprio dato di fatto: fanno la differenza.
Lo vedo ogni giorno davanti ai check delle mie ragazze, ma soprattutto nella mia vita e quella dei miei cari. Ci sono situazioni e situazioni da affrontare, nessuna più importante dell’altra, perchè per quanto differenti, hanno tutte il potere di scaricarci e portarci giù a fondo, in posti difficili e durissimi della nostra mente.
Non esistono soluzioni immediate, pillole magiche ed elettro shock che fanno dimenticare tutto. Esistono i diversi stadi della nostra consapevolezza. Prendere coraggio e iniziare ad attraversarli è fondamentale.
Quando iniziamo questo percorso dobbiamo avere la pazienza e la forza di farlo. Ci saranno momenti difficili, in cui spesso ci daremo per vinti, ma possiamo farcela attraverso le nostre domande. Devono essere la nostra luce. Ognuno ha i suoi tempi e ognuna di noi deve imparare ad accettarli, rispettarli, ma poi reagire.
Il check che mi ha ispirato parte della newsletter arrivava dopo due anni di percorso insieme. Un anno di alti e bassi e grandi cambiamenti, ma anche di stalli e difficoltà. Avevo provato a stimolarla nella direzione che sembrava indicarmi lei stessa, ma non riuscivamo mai a fare quello scatto importante. Spesso infatti trovo un alto grado di arrendevolezza nelle vostre parole, quasi inconsapevole, come se inconsciamente stiamo dando per buono ciò che ci sta accadendo. “Vorrei curarmi di più, ma attorno a me non ho persone che lo fanno e quindi mi passa la voglia”. “Vorrei imparare di più, ma questo ambiente non mi stimola”.
“Vorrei, ma non posso” si dice, non è vero? Ecco per me questa frase dovrebbe essere tradotta così “Vorrei, ma in realtà non lo voglio davvero”.
Questa volta la mia risposta è stata: “Ehi tu, ma quali decisioni stai prendendo nella tua vita? Vuoi continuare a dare la colpa agli altri, al mondo e alle circostanze, o vuoi rallentare, ascoltarti e reagire di conseguenza?”
Fa male vero? Ecco, ma è parte del nostro percorso. Ora se anche voi vi sentite bloccate in situazioni difficili, fermatevi un attimo e analizzate quanta forza e consapevolezza potete mettere nel vostro percorso di cambiamento. Non abbiate fretta, ma iniziate a farvi le giuste domande, che vi potrebbero aiutare nei momenti più difficili, dove il peso del mondo sembra schiacciarvi.
“Cosa posso fare da qui in avanti?”. Non datevi risposte generiche, ma stilate 1 o 2 azioni concrete che potete fare da domani per migliorare la situazione in cui vivete. Non cercate sconvolgimenti, ma piccoli passi da monitorare e raggiungere con più facilità. Datevi sempre nuovi obiettivi, sfidanti quanto basta, ma agite!
Vogliamo continuare a tenere la testa bassa e nasconderci dietro le lamentele verso noi stesse e verso gli altri, oppure alzarla e fare un passo verso una direzione diversa?
07 Giugno 2019