IL CONFRONTO CON GLI ALTRI: IMPARIAMO A GESTIRLO PER NON CADERE IN UN VORTICE NEGATIVO

Motivation

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IL CONFRONTO CON GLI ALTRI: IMPARIAMO A GESTIRLO PER NON CADERE IN UN VORTICE NEGATIVO

Quando ero piccola, durante le mie gare di nuoto, tendevo molto a paragonarmi ai miei compagni di squadra e vivevo quei momenti con forte negatività. Mi chiedevo continuamente come riuscissero ad essere così veloci, perché loro si classificavano sempre nei primi posti mentre io, nonostante non mancassi mai nemmeno ad un allenamento, rimanevo nelle ultime posizioni. Provavo gelosia, lo ammetto. Solo con il tempo ho accettato che era una questione di talento e che loro erano molto più portati per quello sport di quanto lo fossi io.

Crescendo poi il tema del confronto si è ripresentato più volte, sotto altre vesti come in ogni giovane donna. Spesso vi ho raccontato di quanto mi sentissi sfortunata rispetto ad altre ragazze perché non sono mai stata una di quelle persone che può permettersi di mangiare tutto quello che vuole senza mettere un etto. Oltre al mio aspetto fisico anche dal punto di vista finanziario tantissime volte mi sono sentita inferiore. Durante l’adolescenza tutti i miei coetanei ricevevano in regalo il motorino e poi, compiuti i diciotto anni, guidavano la loro prima macchina. Io invece ero sempre quella che si svegliava prestissimo alla mattina e che a scuola entrava tardi perché per arrivarci dovevo cambiare due o addirittura tre mezzi pubblici differenti, tutti perennemente in ritardo.

Oggi so che i miei genitori più volte hanno dovuto stringere i denti, facendo del loro meglio con tanti sacrifici per non fare mai mancare niente, né a me né a mio fratello, ma a quei tempi ero troppo immatura per accorgermene. Tutti i loro sforzi non mi sembravano mai abbastanza. Mi vedevo come quella meno fortunata e, una volta entrata nel mondo degli adulti e del lavoro, mi sentivo limitata perché non avevo tutte quelle buone conoscenze o disponibilità economiche che gli altri intorno a me avevano. Invidiavo chi aveva tutto ciò che io non potevo permettermi.
Quando ho capito che a rimanere ferma a guardare la vita degli altri nulla sarebbe mai cambiato per me, è arrivata la mia personale svolta.
Siamo così intenti a invidiare l’altro, anche al punto di odiarlo, che ci dimentichiamo di quello che possiamo fare noi. Ho cominciato così a parlarmi in maniera più positiva, a credere nelle mie idee, nel mio potenziale e a concentrare le mie energie principalmente sul mio percorso. Da quel momento ha iniziato a migliorare anche il mio modo di reagire e di relazionarmi con tutto ciò che mi circondava.

Se percepiamo rabbia, gelosia o invidia non dobbiamo aver paura delle nostre emozioni, ma ascoltiamole e diamoci da fare per trasformarle in proattività, in ricchezza, stima ed ammirazione. Non è necessario rinnegare i sentimenti negativi che abbiamo provato perché sono parte del percorso di ogni essere umano.

Il confronto con gli altri non deve essere visto soltanto come una trappola, ma è nostra responsabilità farlo diventare uno stimolo, una spinta che ci permetta di andare verso il nostro personale progresso. Avere a che fare con altre persone, altre storie e testimonianze, può essere un’occasione per metterci in discussione, per trarre il meglio dall’esperienza altrui e farne tesoro per il proprio percorso.

 

Noi, i nostri obiettivi, le nostre priorità.

Al giorno d’oggi ognuno di noi trascorre ore ed ore sui social guardando la vita di altri e, inevitabilmente, paragonando la propria condizione a quella di influencer, celebrities, amici, conoscenti o parenti. Come prima cosa rendiamoci conto che su Instagram, Facebook, TikTok o YouTube possiamo vedere solo una facciata di quella che è l’identità di una persona. Di solito pubblichiamo le foto in cui siamo venuti meglio, le stories nei momenti più divertenti o emozionanti della nostra giornata, ma la realtà non è sempre così.
Più passiamo il nostro tempo ad ammirare gli altri, più rischiamo di inseguire realtà ed obiettivi non nostri. Tendiamo a darci degli scopi e ad autoconvincerci di avere bisogni che di fatto non ci appartengono nemmeno.
Vogliamo davvero quel nuovo completino sportivo o quel nuovo modello di mascara oppure ci facciamo forse condizionare dagli influencer che seguiamo? Vogliamo davvero allenarci in palestra o lo facciamo perché lo fanno le nostre amiche?
Continuando a guardare l’altro si perde di vista il proprio percorso e la percezione di chi realmente siamo.
Per far sì che questo non accada dobbiamo innanzitutto avere la certezza di conoscere noi stessi, i nostri desideri e comprendere quello che vogliamo.
Focalizzati quindi sulla tua situazione, tenendo a mente che l’obiettivo che hai oggi, non è detto che sarà valido anche in futuro. Lungo il percorso permettiti di cambiare, di imboccare tutte quelle nuove rotte che ti sembreranno più importanti in quel determinato momento.
Cerca anche di non confrontarti in maniera negativa con te stessa o con il tuo passato. Se capisci di aver perso il controllo di qualcosa che prima andava bene, non sentirti in difetto ma prova a riconoscere ciò che ti ha fatto allontanare da quegli aspetti positivi. Capisci come reinserirli nella tua vita, ma senza aspettarti dei risultati immediati. Accetta lo scorrere del tempo, l’inevitabile cambiamento e tutto ciò che non può essere sotto il tuo controllo.
Chiediti che cosa puoi fare tu nel presente per migliorare la tua situazione, con le tue condizioni, le tue circostanze e le tue possibilità attuali.

Quando compariamo la nostra vita a quella di altri è probabile notare delle differenze che talvolta vengono da noi percepite come un’ingiustizia. Se ci fermiamo, sottostando a questa condizione, il rischio è quello di non riuscire più a fare dei passi avanti, perdendo così la nostra progettualità.
Proviamo invece a lavorare a ciò che è sotto il nostro controllo, accettando invece quello su cui non abbiamo modo di intervenire. Questo non significa rassegnarsi, ma puntare ad un margine di miglioramento che sia reale e concreto.
Dobbiamo rimodellare i nostri obiettivi in base alle possibilità che abbiamo, oggettive e personali, perché altrimenti il pericolo è quello di mirare ad un risultato irraggiungibile, che ci farà rimanere perennemente deluse, o di smettere di desiderare altro, arrendendoci e sentendoci limitate.
Datti ancora la possibilità di sognare, anche se non sei più bambina, perché tutti noi possiamo ottenere quello che vogliamo, ma soltanto se pensiamo di meritarcelo.
Prova a puntare un po’ più in là, ma senza rimanere ferma nella teoria, intrappolata nei tuoi pensieri per paura di fare una scelta sbagliata. Investi del tempo per capire in che direzione andare, ma poi muoviti, inizia a fare un primo passo. Da qui avrai modo di progettare il tuo step successivo.

Diffida dall’avere fretta, dal tutto e subito e dalle soluzioni immediate perché ti daranno soltanto l’illusione di essere arrivata. Vai al tuo ritmo e piano piano con continuità ti avvicinerai sempre di più al tuo obiettivo.
Tutti possiamo ottenere quello che vogliamo, ma i nostri desideri sono unici e personali, non sono di qualcun altro.
Quando ci sentiamo sulla strada giusta, quando stiamo davvero bene, il confronto negativo con gli altri viene meno e c’è solo gioia nell’attimo di condivisione. Emozioniamoci per i successi altrui e la loro felicità diventerà anche nostra.

07 Maggio 2021