Sapete che le mie newsletter si ispirano sempre da eventi e aneddoti della mia vita. Qualche sera fa, con la mia migliore amica, mentre parlavamo dei massimi sistemi, è nata una chiacchierata che merita di essere raccontata. Lavoriamo insieme e il tempo per confrontarci su ciò che non sia il lavoro a volte manca, ma nonostante ciò riusciamo sempre a sostenerci e supportarci. Negli ultimi mesi, con la crescita e le novità costanti di SGProgram, fatichiamo entrambe a rimanere in equilibrato tra i mille impegni e la nostra vita personale. Lunedì è stata una giornata strana per lei e abbiamo deciso insieme di prendere spunto da ciò che ci siamo dette per creare insieme questa newsletter.
Ci sono momenti nella vita di tutte noi in cui, sebbene tutto sembri andare alla perfezione, nel nostro profondo non ci sentiamo centrate. Ed è proprio da qui che voglio iniziare. Quante volte vi ho scritto che quando ci sentiamo trascinate dagli eventi dobbiamo avere la forza di fermarci e capire come stiamo investendo le nostre energie?
Vale è la classica ragazza che mette mente, cuore e passione nel suo lavoro, e come me lo vede come una vera e propria missione. Spesso però lascia che tutte le sue energie si concentrino su questo, tralasciando ciò che vi insegno sempre deve essere cardine della nostra vita: il proprio sé. È partito tutto da “Sele, non ho più voglia di allenarmi. Mi sveglio, metto il tappetino a terra, sparo la mia musica preferita, ma niente sollevo gli occhi, guardo il pc e inizio a pensare a tutto quello che devo portare a termine e non riesco a concentrarmi. Conosco bene le strategie da attuare, ma chissà perché finisco sempre con il procrastinare. Non sono contenta della piega che sto dando alla mia routine, mi sento cambiare fisicamente e questo influisce molto su tutto il resto, lo sai. Non ho nemmeno voglia di agire, e questa situazione mi sta portando solo una grande frustrazione”. Come sempre quando io e lei ci confrontiamo, ho sempre bisogno di qualche minuto di distensione prima di risponderle, perché questi meccanismi li conosco benissimo anche io, non solo perché li percepisco spesso tra le mie ragazze, ma perché ero succube di queste situazioni bloccanti.
Qualche anno fa ci siamo fatte una promessa reciproca: “Se ti accorgi che sto rientrando nel loop della lamentela, schiaffeggiami forte e ricordami quello che ci siamo dette”. Questo però, più che una lamentela, era un suo intimo sfogo, fatto più a se stessa che a me, perché spesso ammetterlo a voce alta è il primo passo per decidere come reagire.
Così invece di due schiaffoni, le ho fatto una delle mie domande: “Vale, una cosa che mi aiuta tanto quando le emozioni negative mi pervadono è farmi una sola domanda: “È questo quello che voglio essere domani?”.
Avrei voluto vedere la sua faccia, ma me la immagino che da imbronciata, cambia espressione e pensa “Ma tu guarda questa qui, mi becca sempre”. Sapete qual è stata la sua risposta? “Selly, questo sarà il prossimo Happy Friday!”.
Ebbene sì, così è stato.
Quando mi scrivete “Selly come fai ad arrivare sempre lì, dritto nel cuore?”, la mia risposta è semplice: perché ci sono passata anche io. Avete presente quei giorni o periodi in cui non ci sentiamo bene tanto da far fatica ad uscire di casa? Ecco, indovinate? Capita a tutte. Oggi li affronto diversamente ovviamente, cercando di ripetermi “È questo quello che voglio essere domani?”.
Concentrarsi sulle domande corrette ci aiuta a vedere le cose in modo differente e a trovare inaspettate soluzioni che, anche davanti al nostro naso, non avevamo considerato. “Tra uno, cinque o dieci anni sarò contenta di me se continuo così?”. Proprio nei momenti più difficili è importantissimo domandarselo, proiettando queste emozioni negative al nostro io futuro. È così che vogliamo sentirci? Immagino che la risposta per tutte sia “ASSOLUTAMENTE NO”, e allora riprendiamo a farci nuove domande: “Quali sono le abitudini che devo rinforzare per evitare di rimanere in questo mood negativo?”. Queste scatenano un meccanismo che fa dire: DEVO FARLO. Da qui e solo da qui si parte all’azione, e quando si inizia è proprio questo meccanismo che aiuta a continuare, perché sai bene cosa non vuoi essere. Non deve essere tutto perfetto all’inizio, ma avrai dalla tua la consapevolezza che stai facendo qualcosa per te stessa.
La nostra vita migliora di giorno in giorno grazie alle lezioni e agli errori del nostro passato. Rivedere la propria routine, le proprie abitudini e i propri errori ci aiuta a cambiare strada, ma anche a perdonarci per averli commessi.
Affrontiamo le nostre paure, poniamoci le domande giuste, accettiamoci e rimettiamoci nella giusta posizione.
21 Dicembre 2018