“Nella fragilità si nascondono valori di sensibilità e di delicatezza, di gentilezza estenuata e di dignità, di intuizione dell’indicibile e dell’invisibile che sono nella vita, e che consentono di immedesimarci con più facilità e con più passione negli stati d’animo e nelle emozioni, nei modi di essere esistenziali, degli altri da noi.”
Apro la porta di casa, ad accogliermi finalmente c’è una casetta meravigliosa che profuma di zenzero, di pulito, di vita nuova. Stasera però la percepisco più silenziosa del solito.
Mi preparo la cena silenziosamente, mi guardo negli specchi con uno sguardo sfuggente poi rimango immobile. Il telefono squilla, avevo bisogno di quella telefonata, ma ci sono delle volte che anche qualcosa di tanto atteso, non riesce a colmare il vuoto che senti. Ci sono delle volte che ti senti semplicemente incompresa e finisci solo per peggiorare le cose.
Mi siedo, mangio e rifletto… ascolto quel vuoto, cerco di capirne il motivo, ma non ci riesco.
E così finisce un’altra giornata intensa, ricca di significato, vissuta per uno scopo. Questo periodo della mia vita è come se mi stesse chiedendo di alzare l’asticella, di essere più concentrata e responsabile. Il problema è che nessuno mi ha dato biglietto di istruzioni per esserlo.
Mi piace alzarmi e sapere ogni giorno quali sono i risultati che voglio portare a casa… ma ahimè, sto anche scoprendo l’altro lato della medaglia: realtà, situazioni e parti di me che ancora non avevo conosciuto.
“Conoscere se stessi è un viaggio continuo che ha fine con noi.”
Chi ci insegna come essere all’altezza delle aspettative, come affrontare una difficoltà o essere come chi abbiamo voglia di essere?
Chi ci insegna a non sentirci soli? A non sprecare il tempo e a non fare degli errori che poi peseranno sempre più con il passare degli anni?
Si, ci sono tanti insegnanti che possiamo incontrare nel nostro viaggio, ci sono tante storie da cui possiamo imparare, ma la realtà è che ciò che stiamo vivendo, lo possiamo sapere solo noi! Che ci piaccia o no, ci sono risposte che molto spesso dobbiamo trovare da sole.
“Sei forte, sei stata brava oggi, va tutto bene.”
Il mio modo di essermi amica mi ha davvero dato il permesso di togliermi da situazioni difficili e di ricominciare a vivere perseguendo ciò che mi realizza, ma questa sera, dopo l’ennesima giornata in cui cerco di evitare questo vuoto, decido di non dirmi nulla di motivante.
Questa sera non sono forte, questa sera non riesco ad essere grata, questa sera ho bisogno che qualcuno mi abbracci e senza dirmi nulla mi dia la possibilità di appoggiarmi al suo petto per poter piangere.
“Papà sei a casa ? Non sto bene e ho bisogno di un abbraccio.”
“Certo, vieni.”
Prendo la macchina, vado da papà.
Apro la porta, la porta di quella casa che da ragazzina mi lasciavo alle spalle sbattendola tante volte per scappare.
Ad accogliermi c’erano gli stessi mobili, lo stesso divano, il mio cagnolino Gordy e un papà diverso, presente da sempre, ma che sono riuscita a cogliere per fortuna non troppo tardi.
Ci sdraiamo sul divano, papà stava guardando un match di tennis, io mi appoggio a lui e comincio a piangere.
Lui non mi dice nulla, mi accarezza solo dolcemente il viso.
Mi lascio andare, mi cullo nelle mie debolezze, nelle mie paure che piano piano scivolano via facendo spazio di nuovo alla gratitudine e alla felicità di avere un porto sicuro, qualcuno a cui non devo mostrare nulla se non me stessa anche nella mia più disarmante fragilità.
“Cosa ti prende piccolina?”
“È difficile papà a volte, sono un po’ stanca.”
“Stai facendo una grande cosa tu.”
“Si papà.”
Dopo poco ci raggiunge mio fratello che non vedevo da troppo tempo e mi abbraccia forte.
Siamo stati tutti e tre uniti, vicini, complici.
Gordy ci guardava dal basso con quel suo musino sempre sorridente, lui voleva giocare.
È stato un momento magico, uno di quelli che so ricorderò per sempre.
Un attimo di felicità che ti fa ricordare che, per quanto siamo forti ed indipendenti, cercando di bastare a noi stesse per far fronte alla vita di tutti i giorni, siamo anche incomplete e va bene così.
Sono qui a scrivere un’altra pagina della mia vita intima, condividendola con delle ragazze che mi stanno vedendo crescere, che hanno un cuore grande e sensibile e la sapete una cosa? Voi siete per me una responsabilità difficile a volte, ma siete anche la cosa più bella che mi sia capitata nella vita.
Voi mi state dando gli strumenti per crescere, per diventare più introspettiva e mi state dando il modo di poter realizzare un piccolo mondo che comunica attraverso valori e una lingua diversa.
Il potere della condivisione è qualcosa di straordinario, terapeutico e gratificante. Sapere che tra qualche ora mi leggerete e probabilmente vi immedesimerete in queste parole mi fa capire che sono sulla strada giusta. Per me è fondamentale lanciarvi messaggi positivi e concreti, che vi facciano sì riflettere, ma anche iniziare a mettervi in azione per cambiare qualcosa che non vi piace più.
Credo che ci siano sempre due scelte che possiamo avere nel reagire a certi momenti: o li subiamo buttandoci sempre più giù, cadendo nelle nostre debolezze, riempendo il nostro vuoto con il cibo, la tv spazzatura, con relazioni sempre più superficiali… oppure, eh oppure decidiamo consapevolmente di accettare le nostre debolezze per andargli incontro nel miglior modo possibile per darci la possibilità di reagire e crescere .
Provate a lasciarvi andare nel vostro porto sicuro, non abbiate paura di chiedere aiuto, e soprattutto non sentitevi sole in un momento di buio. Dentro di voi dovete continuate a coltivare la speranza. E questa speranza richiede consapevolezza di sé, ma anche apertura a tanti fallimenti.
Alleniamoci a sentirci forti, ma anche deboli. Accettiamo la nostra eterna umanità come parte di noi, perché è ciò che ci rende speciali e diverse a modo nostro.
Vorrei chiudere questo Happy FRIDAY con un compito, un’esortazione: siate fragili senza vergogna, senza paura. Siate vere con voi stesse soprattutto. Se le mie parole vi hanno smosso qualcosa, cercate di comprenderlo, di ascoltarlo, ma non fatelo da sole. Alzate il telefono, chiamate la persona che sapete esserci indipendentemente da tutto. Buttatevi tra le sue braccia, donando anche voi tutto l’amore che avete. Non abbiate paura di chiedere affetto, di esporvi o semplicemente di desiderare amore. Tutte noi lo meritiamo, dobbiamo solo imparare a non averne paura.
13 Dicembre 2019